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sabato 10 dicembre 2011

LETTERA AD UN AMICO

Caro amico,
non so se potrai comprendermi, se potrai capire il mio stato d' animo: non pretendo che tu lo faccia, non ci sono mai riuscito a spiegare a chi mi sta di fronte quali sono le mie sensazioni, i miei pensieri. Non so se mai qualcuno riuscirà a capire: forse sono io di un altro pianeta, forse coloro i quali mi hanno contornato finora hanno altri obiettivi, altri ideali.
Ma, siccome con la parola non sono bravo, forse, spero almeno di riuscirci con una lettera.
Sài, non ho avuto una vita facile: ho iniziato a capire quanto faccia schifo il mondo già alle elementari, dove per ben 5 anni ho avuto una "maestra" (si fa per dire) che non perdeva occasione per mettermi in difficoltà, diciamo così, davanti a tutta la classe (e spesso, nell' ultimo anno di elementari, anche davanti a mio fratello). Non potrò mai dimenticarla: era già "vecchia" allora, ora non ci sarà più (con mio sommo piacere! è la cosa più carina che posso dire in suo ricordo).
Per riprendermi, ho dovuto attendere il secondo anno delle medie: il primo mi fu dato per buono, anche perchè si era saputo dei 5 anni di elementari.
Beh, il primo anno di medie proprio non mi andava di entrare in classe: appena c' era la possibilità "si marinava" (diciamo che ogni scusa era buona per non andarci). Al secondo anno, ho avuto un po' di voglia di studiare, ma se non fosse stato per qualche professore, non credo che fossi riuscito ad aprire neanche un libro, e fosse stato per me non li avrei nemmeno comprati.
Però, alla fine dei tre anni, sono riuscito a superare l' esame con "distinto"!
Alle superiori si riprende a corrente alterna: un po' di voglia di studiare c' era, ma ho sempre sofferto coloro i quali, dal di dietro della loro cattedra e magari da dietro un paio di occhiali, ti squadravano: ho avuto ed ho sempre davanti agli occhi la visione di quella ... "maestra", ed allora, nella migliore delle ipotesi, mi veniva e mi vien da dire al mio interlocutore: "MA VAFFA.....! SEI COSI' BRAVO IN QUELLO CHE FAI CHE VIENI A CHIEDERLO A ME? ARRANGIATI! TANTO, FACCIO O NON FACCIO, SARO' SEMPRE FATTO OGGETTO DI CRITICA, A VOLTE FEROCE, A VOLTE CATTIVA, ALLORA VAI AVANTI TU CHE SEI PIU' BRAVO, IO NON MI MUOVO!"
Beh, continuiamo la storia ...
Durante le superiori sono successe tante cose.
Gli anni Novanta sono stati anni in cui la contestazione iniziava a farsi sentire. Occupazioni, autogestioni: per uno come me, a cui la scuola non andava proprio giù, erano motivo per far festa. Qualche materia era interessante, ma nell' adolescenza si va a scuola, più che per lo studio, per le ragazze! E poi, modestamente, quando giù al Sud ti trovi belle ragazze, belle giornate e il mare a due passi, che studio vuoi fare?
Ma in quel periodo tanto altro è successo, i cui strascichi ancora si trascinano tuttora! E siccome è lunga, la storia, te la racconto nella prossima lettera!


Pubblicata da Alfredo Scafuri

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