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martedì 26 maggio 2015

Per non dimenticare ...


Beh, questa è la situazione nel meridione d'Italia: quel meridione che, col proprio fondoschiena, ha "dato" la possibilità ai franco - piemontesi (Savoia) di costruire quello schifo che oggi è lo Stato italiano ... Nel resto d'Italia, la situazione non è migliore e chi, purtroppo, è costretto ad emigrare perché, per colpa sua o per colpa d'altri, ha creduto in questa sottospecie di istituzioni, viene definito come "la merda che viene a rubare"!!! Torniamo a ciò che si era nel 1861, quando non c'era ancora l'unità di questa sottospecie di Paese / Nazione, con quello che si aveva, e vedremo, oggi, chi sarà costretto da sud Italia ad emigrare ... Soprattutto, se ci saranno personaggi che garantiranno la buona riuscita di quella che è tristemente nota come la "Terra dei fuochi"!

Pubblicato da Alfredo Scafuri

martedì 29 aprile 2008

CENNI STORICI SUL COMUNE DI PELLEZZANO


L’ attuale territorio del Comune di Pellezzano ha vissuto tutta la storia del Meridione, dalla civiltà degli Etruschi a quella greco -
lucana, come dimostra il complesso archeologico di Fratte, dall’ avvento dei Picentini alla dominazione romana, come testimoniano la villa romana di Sava ed i vari rinvenimenti in tutta la valle, dalle invasioni barbariche alle incursioni saracene, dalla dominazione longobarda a quella borbonica.
Col passare dei secoli in queste terre si erano formati cinque distinti Casali incorporati nell’ Università di Salerno (Università si diceva allora in luogo di Comune).

L’ origine di questi Casali è da collegarsi alle guerre gotico-bizantine, alle incursioni barbariche ed alle lotte longobarde e normanne, quando, per ragioni di sicurezza, gli abitanti della costa trovarono rifugio nell’ entroterra ricco di boschi e di anfratti. I Casali pagavano all’ Università di Salerno tasse salate, senza avere concreti vantaggi.
Da un bilancio dell’ anno 1472 si rileva che l’ Università aveva stanziato per i Casali la irrisoria somma di 15 ducati e 3 canini, per cui essi erano costretti a provvedere a proprie spese alle opere di pubblica utilità. Principalmente per questo motivo fu inoltrata una istanza per la separazione dall’ Università. L’ istanza venne accolta dal Consiglio di Intendenza della Provincia e
nel dicembre del 1819 nacque il Comune di Pellezzano.
Prevalentemente agricolo in passato, con notevole attività anche nella pastorizia, Pellezzano ha visto nascere e svilupparsi l’ arte qualificata della lana e della concia delle pelli. E’ indicativo che nello stemma del Comune sia raffigurata una pecora su un pettine. Oggi l’ attività agricola è notevolmente ridotta e l’ arte della lana è scomparsa del tutto, ma c’ è una grossa presenza di
imprese di costruzioni, soprattutto dopo il sisma del 1980, una marcata presenza artigianale ed industriale nei settori del legno, del marmo e del ferro e numerose attività commerciali.
Il Comune è diviso in cinque frazioni: Pellezzano Capoluogo, Capezzano, Cologna, Coperchia e Capriglia.

DA VEDERE
Chiesa di Sant’ Anna in Pellezzano Capoluogo
Chiesa di Capriglia con il suo bel campanile
Chiesa di San Nicola di Bari a Coperchia
Un discorso a parte merita l’ Eremo dello Spirito Santo sulla collina omonima tra Capriglia e Pellezzano, di antica costruzione, forse perfino medievale. Fu Convento degli Agostiniani di Collereto. Attualmente è completamente ristrutturato.

EVENTI E MANIFESTAZIONI
Famosa a Pellezzano la sagra del Sciusciello, un particolare pane dal sapore squisito con imbottitura di salame e prosciutto
Sagra degli gnocchi a Coperchia
Sagra della “Sfiziosella”, una pizza con salame piccante a Capriglia

Pubblicato da Alfredo Scafuri
Informazioni storiche tratte da "SEGUENDO ULISSE" SITO: http://www.turismocampania.net/localita/pellezzano/pellezzano.htm