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mercoledì 11 febbraio 2009

C’ era una volta il piacere d’ incontrarsi…..

C’ era una volta il piacere di incontrarsi, stringersi la mano, guardarsi negli occhi quando ci si parla, abbracciare un amico, persino litigarci, ma sempre viso a viso, al massimo per telefono, se proprio la distanza lo imponeva. Oggi tutto questo non esiste più, soprattutto tra i più giovani, dato che e-mail, sms, cellulari hanno sostituito ogni tipo di contatto umano, trasformandolo in un gioioso ricordo esercitato ancora da pochi trogloditi che hanno scarsa dimestichezza con computers e telefonini.
Fino a pochi mesi fa però, se almeno volevi fare amicizia con un nuovo amico, o più semplicemente se volevi trovare una fidanzata con cui cambiare l’ attuale, eri costretto ad uscire, a rapportarti, a guardare negli occhi qualcuno. Anche a questo la tecnologia ha però posto rimedio: oggi c’ è facebook che ti permette di conoscere nuovi amici e tenerti in contatto con i vecchi senza muoverti dal divano di casa tua e senza essere costretto a gioire, piangere, scappare sotto la pioggia dopo un litigio. Tutto viene anestetizzato tramite il computer, compresi i sentimenti e le emozioni più intime, reso anonimo dal filtro telematico e tuttalpiù personalizzato da una foto di 10 anni fa che ci fa apparire non come siamo ma come vorremmo essere, anche, se necessario, con l’ aiuto di photoshop, grazie al quale, con un ritocchino qui ed uno la, tutti sono giovani belli e appetibili da contattare. Nessuno si sognerà mai di mettere sul proprio profilo la foto di quando ci alziamo la mattina, di quando abbiamo pianto l’ ultima volta per amore, di quando abbiamo sorriso giocando con i nostri figli, e persino di quando ci siamo arrabbiati per il risultato della squadra del cuore.In rete, sul mondo virtuale, andrà in onda solo la nostra faccia migliore, non importa se vera, datata, ritoccata o manipolata; l’ unica cosa che mancherà sarà il nostro cuore, i sentimenti, le lacrime di una vita, ed anche i nostri difetti, per i quali gli amici veri, quelli conosciuti a scuola e non su facebook, ci perdonano e spesso ci vogliono anche bene.
Abbiamo il dovere morale di spiegare a ciascuno dei nostri figli, dei nostri giovani, ad ognuno dei ragazzi che saranno gli uomini e le donne di domani, che la realtà non è fatta di e-mail, sms e facebook, ma che al contrario è una ragnatela essenziale e insostituibile di rapporti umani, che ci accompagneranno dal primo giorno in cui sorrideremo ad un altro essere vivente fino alla nostra morte, che faranno di noi uomini giusti o cattive persone, che ci faranno innamorare e disperare, che ci regaleranno spalle su cui piangere ed abbracci per cui sorridere.Bisogna avere la pazienza ed il coraggio di raccontare ai nostri bambini che un computer si potrà anche guastare, che potrà andare in tilt la rete, che ci potrà non essere campo per i telefonini, ma che non ci sarà mai un giorno della nostra vita in cui non avremo bisogno degli altri, in cui non cercheremo e daremo contatti umani, in cui non proveremo rabbia ed amore, senza bisogno di collegare prese o di cercare disperatamente di caricare la batteria, perché l’ unica batteria necessaria per vivere ce l’ abbiamo dentro e non si esaurisce mai finché viviamo. Tutto ciò non dovrà mai giustificare la scelta di ignorare come la tecnologia abbia cambiato le nostre vite, e spesso in meglio, perché grazie ad essa viviamo di più e meglio, perché tutti, a prescindere dall’ essere ricchi e poveri, possono sapere, conoscere e mettersi in contatto con il mondo intero, perché milioni di madri non vivono più nell’ angoscia di non sapere dove sono i propri figli, e perché se hai bisogno di aiuto puoi stare certo che ti salveranno in un quarto del tempo che sarebbe stato necessario 20 anni fa.
Dobbiamo saper vivere con la tecnologia, saperla utilizzare e non farci utilizzare, piegarla alle necessità di ogni giorno ma vivere lo stesso quel giorno senza delegarlo ad una macchina, e soprattutto possiamo pure utilizzare un computer per parlare con un amico lontano, o per ritrovare una persona che non vedevamo da tanto tempo, ma, per favore, non lasciamo credere ai nostri ragazzi che una mail o un messaggio siano la stessa cosa di una lacrima, un sorriso o un abbraccio.
C’ era una volta il piacere di incontrarsi…….

Pubblicato da Alfredo Scafuri
Tratto dal sito http://www.ilgiornalediragusa.it

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